Nasce a Inzago il 26 ottobre del 1830 e muore a Milano il 21
giugno del 1900.
Inizia gli studi con Medaglia, proseguendoli per il pianoforte con
Angeleri al conservatorio di Milano, dove studia anche il flauto. Sono
documentate alcune sue esibizioni come flautista; nel 1850 partecipa alle
accademie del fratello Adolfo a Como il 13 e 27 ottobre e a Milano, ridotto
della Scala, il 1° dicembre.
I fratelli Fumagalli
In quest'ultima occasione suona il suo terzetto
brillante per flauto, oboe e clarinetto, con accompagnamento di pianoforte. Nel
successivo 1851 prende parte il 6 settembre alla tradizionale accademia degli
allievi del conservatorio, suonando una fantasia di C. Marcora per flauto,
oboe, clarinetto e corno. Ancora nel 1851 una sinfonia "a piena
orchestra", composta da Polibio per l'occasione, inaugura la terza parte
del concerto dato al teatro dei Filodrammatici dal fratello Adolfo.
Teatro dei Filodrammatici a Milano
Diplomatosi nel 1852
in flauto e composizione, svolge nel corso del 1853 attività di organista e
maestro di cappella a Vimercate, eseguendo sue composizioni di genere sacro. Il
12 marzo 1854 viene nominato maestro e organista della chiesa di S. Celso a
Milano, mantenendo tale incarico fino al 1889. Negli anni successivi si dedica
principalmente alla composizione, all'insegnamento privato e presso collegi ed
educandati milanesi.
Nominato nel 1873
professore di organo al conservatorio di Milano, intensifica la sua attività
nel campo della composizione organistica e di musica sacra, impegnandosi anche
nel dibattito sull'organo italiano.
Sei marce originali per Organo
Marcia brillante
Toccata Organo
Inoltre effettua
anche una serie di collaudi di organi di nuova costruzione: gli organi della
parrocchiale di Inzago (1876), di S. Celso (1877), di S. Lorenzo a Milano
(1884), della parrocchiale di Melegnano (1886), del santuario di Caravaggio
(1888), della basilica di Treviglio (1890: Polibio esegue in questa occasione
musiche di Bach, Beethoven, Schumann), di S. Bartolomeo (1891) e della Passione
(1893) a Milano. Infine da inizio al concerto di inaugurazione del nuovo organo
del conservatorio di Milano, il 23 genn. 1893, eseguendo il Preludio e fuga in do minore di J.S. Bach.
Nel 1890 ha modo di
visitare Vienna, Praga, Dresda, Berlino, Lipsia, Monaco di Baviera, ed elabora
una tabella descrittiva degli organi di diverse chiese e istituzioni,
pubblicata sulla Gazzetta
musicale di Milano il
23 nov. 1890.
Pur senza aderire
del tutto alle istanze di riforma della musica sacra avanzate dal movimento
ceciliano, Polibio sente la necessità, negli ultimi anni, di un rinnovamento
della propria produzione sacra: ne sono testimonianza la Sonata per organo, Op. 253,
presentata nel 1880 al concorso della Società del quartetto di Milano e
revisionata nel 1881, modificando l'ultimo tempo "con una bella e chiara
fuga" e la Messa a tre voci e organo, presentata
all'Esposizione musicale di Milano del 1881.
Tuttavia la successiva Messa a 4 voci, composta nel 1884 ed
eseguita a S. Celso il 30 sett. 1885 per la ricorrenza del centenario del
santuario, suscita aspre critiche da parte di G. Tebaldini, allora allievo di
Polibio al conservatorio di Milano e convinto assertore della riforma
ceciliana. Nel dicembre del 1886, 1888 e 1889 dirige proprie composizioni
religiose in solenni funzioni a Casale Monferrato; nel 1889 vi viene eseguita
una sua nuova Messa dedicata alla regina e per la quale
Umberto I lo nomina cavaliere della Corona d'Italia.
Nel 1899, per motivi di salute, si dimette da S. Celso e lascia l'insegnamento al conservatorio. Polibio muore a Milano il 21 giugno 1900. Fra i suoi allievi, oltre Tebaldini, si ricordano L. Mapelli e M.E. Bossi.
Analisi della creatività di Polibio
Nel 1899, per motivi di salute, si dimette da S. Celso e lascia l'insegnamento al conservatorio. Polibio muore a Milano il 21 giugno 1900. Fra i suoi allievi, oltre Tebaldini, si ricordano L. Mapelli e M.E. Bossi.
La sua vasta
produzione compositiva, pubblicata da editori musicali milanesi e torinesi, giunge
fino al n. d'opera 298 e comprende musica sacra, musiche per pianoforte solo,
pianoforte a 4 mani, pianoforte a 8 mani, flauto e pianoforte, organo, voce e
pianoforte.
Vi predomina il repertorio pianistico, basato su temi d'opera,
nella massima parte destinato a principianti, spesso riunito in raccolte, come L'aprile delle giovani pianiste, Op. 61, I primi albori, Op. 73, Bazar teatrale, Op. 102, Lo zodiaco musicale, Op. 119, Fioritura del pianista, Op. 126, Couronne des diamants, Op. 131, Bozzetti teatrali, Op. 140, L'Orfeo, Op. 141, Ancora del pianista, Op. 259. Le
melodie, liberamente trascritte, provengono in gran parte da opere di Verdi, ma
anche di Bellini, Rossini, Donizetti, Mercadante, Petrella, Cagnoni.
Alle
composizioni che utilizzano temi altrui (fra cui anche composizioni del
fratello Adolfo, come Luisella, La pendule, La buena ventura) si aggiungono pezzi
da salotto, per lo più in forma di danza (tarantella, valzer, schottisch,
polka, galop), talvolta con titoli fantasiosi, come la raccolta Op. 203, Ricordo dell'Esposizione industriale
italiana in Milano 1881, comprendente: Duomo, valzer;Galleria Vittorio Emanuele, polka; Milano, mazurka; Sempione, mazurka; Anfiteatro, galop.
Le sue Opere Organistiche
Marcia di Vittoria
Marcia campestre
Sonata per organo in mi minore
Tempo di Sonata
Gran terzetto (Allegro)
Fantasia
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