venerdì 27 maggio 2016

Gaetano Donizetti

Un altro grande compositore e operista dell’Ottocento è Gaetano Donizetti. 





Nasce a Bergamo nel 1797 e muore nel 1848. La sua arte va considerata come il culmine della musica italiana nel suo momento di passaggio dal tiepido iniziale romanticismo del secondo Rossini al romanticismo appassionato o rapito che recherà i segni di Verdi. Tra le sue circa 70 opere vi sono molti capolavori come Anna Bolena, L'elisir d'amore, Lucrezia Borgia, Lucia di Lammermoor, La favorita, La figlia del reggimento e Don Pasquale che contengono alcune tra le pagine più belle e appassionate del repertorio lirico di ogni tempo. 

Libretto de "La figlia del Reggimento"



Una Furtiva Lagrima, L'Elisir d'Amore



Regnava nel silenzio Lucia

Ariette

Elvida tutto cede al nemico feroce

Trillo cresciuto in Elvida


Emilia di Liverpool




Nel 1806 Gaetano viene ammesso alle "Lezioni caritatevoli di musica" dirette e fondate da Simone Mayr con lo scopo di poter preparare i bambini per il coro e impartire loro delle solide basi musicali. Il ragazzo dimostra subito di essere uno studente esuberante e particolarmente sveglio: Mayr intuisce le potenzialità del ragazzo e decide di seguire personalmente la sua istruzione musicale in clavicembalo e composizione.
Nel 1811 Donizetti scrive "Il Piccolo compositore di Musica" per una recita scolastica, aiutato e corretto dall'amato insegnante che lo sosterrà per tutta la vita e per il quale sempre nutrirà un profondo rispetto.
Nel 1815, su raccomandazione di Mayr, Donizetti si trasferisce a Bologna per completare gli studi con padre Stanislao Mattei, che già era stato insegnante di Rossini. Mayr partecipa alle spese necessarie per il mantenimento del ragazzo. Con il frate minore francescano, noto compositore e didatta, Donizetti riceve una formazione impeccabile, anche se non riesce a legare pienamente con lui, causa il carattere scontroso e taciturno dell'insegnante.
Negli ultimi mesi del 1817 Gaetano ritorna a Bergamo e, grazie all'interessamento di Mayr, riesce a firmare quasi subito un contratto per scrivere quattro opere per l'impresario Zancla, esordendo a Venezia nel 1818 con "Enrico di Borgogna", opera seguita nel 1819 da "Il falegname di Livonia", rappresentate entrambe con discreto successo e nelle quali si percepisce l'inevitabile influsso - per quell'epoca – di Gioacchino Rossini.
La sua attività può continuare tranquillamente anche grazie al fatto che, come racconta lo stesso compositore, riesce ad evitare il servizio militare: Marianna Pezzoli Grattaroli, signora della ricca borghesia di Bergamo, entusiasta per le eccezionali doti del giovane Donizetti, riesce a comprarne l'esenzione.
Nel 1822 presenta alla Scala "Chiara e Serafina", un totale fiasco che gli chiude per ben otto anni le porte del grande teatro milanese.


Il vero debutto nell'opera avviene grazie al fatto che Mayr rifiuta la commissione per una nuova opera e riesce a convincere gli organizzatori a passarla a Donizetti. Nasce così nel 1822, al Teatro Argentina di Roma, "Zoraida di Granata", che viene accolta con entusiasmo dal pubblico.

Esordisce a Venezia con l'opera Enrico di Borgogna, accolta con discreto successo, come pure, l'anno seguente, l'altra opera Il falegname di Livonia. A differenza di Rossini, Bellini e successivamente Verdi, i quali sapevano amministrarsi nel lavoro, Gaetano Donizetti produce di fretta, senza fare accurate scelte, seguendo ed accettando, soprattutto, i ritmi frenetici e stressanti imposti dalle condizioni della vita teatrale del tempo.


(Il Teatro Donizetti, costruito alla fine del Settecento ed intitolato al grande compositore bergamasco, si è sempre distinto per le produzioni liriche, tanto da venir inserito nel ristretto novero dei teatri lirici di tradizione. Oltre al DoReMix – Stagione Lirica e di Balletto, il Donizetti ospita un'affermata e seguitissima stagione di prosa e di teatro contemporaneo Altri Percorsi e numerose altre iniziative di spettacolo tra cui il Festival Bergamo Jazz e la stagione di operetta. Ospite del maggiore teatro cittadino il prestigioso Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo organizzato dall’Ente Festival Pianistico.)

Dal 1822 Donizetti si dedica interamente alla composizione, e gli impresari cominciano a commissionargli opere, che egli scriveva una dopo l'altra, senza quasi riposo: serie, buffe, ecc. L'abilità di Donizetti sta nel fatto che quasi mai scende a livelli artistici improponibili, grazie al mestiere ed alla professionalità acquisiti durante gli studi con Mayr: si tratta di quella che viene definita la "poetica della fretta", che farebbe sì che la fantasia creatrice, invece di essere turbata e depressa dalle scadenze che devono essere rispettate, è solleticata, sollecitata e tenuta sempre sotto tensione.
In seguito Donizetti viene chiamato a insegnare il contrappunto al collegio di musica di Napoli. Dopo il volontario ritiro dalle scene di Rossini nel 1829 ed alla prematura e inaspettata morte di Bellini nel 1835, Donizetti rimane l'unico grande rappresentante del melodramma italiano. Proprio Rossini gli apre le porte dei teatri della capitale francese e invita Donizetti a comporre nel 1835 "Marin Faliero" da rappresentare a Parigi.
Nel 1836 e nel 1837 una serie di sventure familiari rallenta per un certo tempo la sua attività creatrice. La sua arte si riprende poi nel 1840 con tre opere: La figlia del reggimento, Poliuto, La favorita, rappresentate a Parigi. I lavori seguenti, Don Sebastiano, Caterina Cornaro, Il duca d'Alba, affrettano col loro insuccesso la fine di Donizetti, il quale nel 1845 viene colpito dai primi segni della paralisi e nel 1846 della demenza. Viene riportato a Bergamo ove termina i suoi giorni.
Oltre alle sue numerose opere, Donizetti si dedicò anche alle composizioni organistiche. In particolare ricordiamo tre messe, un miserere e due Ave Maria.

Messa da Requiem


Marcia da "Otto mesi in due ore, ossia, Gli esiliati in Siberia"


Laudamus Te (Messa di gloria)

Aus les martires


Compose inoltre sessantasi opere teatrali, un oratorio, sei cantate, tre inni, otto raccolte di pezzi vocali, molte musiche orchestrali e da camera.


Sonata per flauto e piano

Studio Primo per Clarinetto




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